BUCANEVE ODV
Autopalpazione
E’ importante guardare e sentire entrambe le mammelle ed il cavo ascellare. E’ necessario impiegare i polpastrelli delle tre dita centrali (indice, medio, anulare) e non la punta.
Il tempo richiesto varia a seconda delle dimensioni delle mammelle, in linea di massima sono sufficienti 15-20 minuti al mese. Si devono seguire tre differenti schemi per esaminare la ghiandola mammaria:
Figura 1: Esaminare la mammella creando degli anelli concentrici che si chiudono in una spirale, partendo dai quadranti esterni, per terminare nell’area del capezzolo.
Figura 2: Esaminare la mammella con dei movimenti verticali, coprendo l’intera area
Figura 3: Esaminare la mammella “per quadranti”, con movimenti dall’interno all’esterno e viceversa
Quando si palpa la mammella seguendo uno degli schemi sovradescritti, bisogna esercitare tre differenti livelli di pressione (lieve, moderata e forte) e dei piccoli massaggi circolari. Non sollevare le dita durante la palpazione, per evitare di non esaminare un’area.
E’ preferibile eseguire l’autopalpazione in un ambiente caldo o durante la doccia, in maniera tale che il tessuto mammario sia rilassato. Il freddo può determinare una contrazione della mammella e del capezzolo, tale da rendere difficoltoso l’esame.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
GUARDARE (ispezione)
Deve essere fatta davanti ad uno specchio in un luogo ben illuminato, in quattro passaggi successivi:
- con le braccia appoggiate sui fianchi
- con le braccia in alto o con le mani dietro alla testa
- con le mani che premono sulle anche per contrarre i muscoli pettorali
- piegandosi in avanti con le mani appoggiate sui fianchi
Queste manovre consentono di evidenziare alterazioni di forma e di dimensioni delle mammelle, retrazioni cutanee, alterazioni di forma e di posizione del capezzolo, arrossamenti o altre irregolarità della cute.
SENTIRE (palpazione)
Può essere effettuata sia nella posizione eretta che nella posizione supina.
Posizione eretta:
La mammella può essere esaminata anche sotto la doccia; la pelle lubrificata dal sapone rende più agevole la palpazione.
Portare il braccio destro dietro la testa. Usando la mano sinistra, esaminare la mammella destra ed il cavo ascellare omolaterale, cercando di rilevare la presenza di eventuali nuovi nodi, seguendo i tre schemi di palpazione che sono stati descritti in precedenza.
Nello stesso modo, esaminare la mammella sinistra.
Posizione supina:
Sdraiarsi con un cuscino o un asciugamano sotto la spalla destra e portare la mano destra dietro la testa. Controllare con la mano sinistra tutta la mammella ed il cavo ascellare destro.
Ripetere per la mammella controlaterale.
AREE DA ESAMINARE CON PARTICOLARE CURA
Naturalmente è importante valutare l’intera mammella con la massima cura, ricordandosi però che circa la metà dei tumori insorge nei quadranti supero-esterni, in prossimità del cavo ascellare.
VALUTAZIONE DEL CAPEZZOLO
Circa un terzo dei tumori insorge nell’area dietro il capezzolo.
E’ necessario comprimere il capezzolo e valutare l’eventuale secrezione di liquido, che se è giallo o verdognolo è normale. Al contrario, se è scuro o francamente ematico è da segnalare al proprio curante.
1: Palpare accuratamente l’intera mammella.
2: Esaminare con cura anche la regione del cavo ascellare.
3: Comprimere il capezzolo per evidenziare l’eventuale presenza di una secrezione.
4: Guardarsi davanti ad uno specchio sia con le braccia sollevate, sia con le braccia appoggiate sui fianchi, per valutare un’alterazione cutanea o del capezzolo.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4